domenica 10 febbraio 2008

DiDio e Johns parlano di DC Universe #0 e di Final Crisis

No, no – non vi siete persi una fiera questo fine settimana.

Questo fine settimana c'è stato il meeting RRP della DC, un incontro semi-regolare tra la DC e un ristretto gruppo di rivenditori del direct market. Sebbene il fulcro degli incontri riguardava più il fronte rivenditori, l'editore ha anche colto l'opportunità per presentare un assaggio di quelli che sono i piani editoriali futuri.

Ed ecco a cosa stanno lavorando.

Per prima cosa,…un qualcosa chiamato DC Universe #0, che avevo preso "vita"come qualcosa di totalmente diverso. Proprio prima degli incontri, abbiamo parlato con il Supervisore Esecutivo del DC Universe Dan DiDio e il co-scrittore Geoff Johns dei molti aspetti che questo particolare numero ha assunto -- e come la sua versione finale, che uscirà a Maggio, è stata infine decisa.

Domanda: Dan, come avevi preannunciato -- ma non detto il nome -- quando abbiamo parlato alla fine dello scorso anno, questo è un numero di passaggio posto tra Countdown to Final Crisis #1 e Final Crisis #1, è corretto?

Dan DiDio: In principio, dovevamo fare Countdown to Final Crisis #0 -- che era il modo in cui Countdown contava alla rovescia: da 51 a 0 -- 52 numeri in totale, un lavoro della durata di un anno. Alla fine però, quel che è successo è stato che mentre stavamo studiando come fare il numero #0, abbiamo realizzato che nel raccogliere in volume Countdown to Final Crisis, sarebbe stato arduo inserire il numero #0, perché ci avrebbe lasciato con un cliffhanger proprio alla fine del volume. Sentivamo che non era probabilmente il modo migliore per chiudere un volume, quindi abbiamo deciso di finire tutte le storie del Countdown con il numero #1, e fare quindi un numero #0 separato. A quel punto divenne Final Crisis #0.

Allora, Grant venne coinvolto nella scrittura di Final Crisis #0. ovviamente, e Grant ha voluto Geoff per scriverlo a due mani con lui. Ma mentre stavamo costruendo l'albo, abbiamo capito che la storia non era limitata alle storie che fluivano in Final Crisis, coinvolgendo i New Gods e i Monitor, ma toccando in realtà così tanti grandi eventi che attraversano il DCU inclusi: molte allusioni alla storia delle Black Lantern, quel che sta per accadere nelle trame di Batman, le prossime storie di Superman e Wonder Woman, anche. Avendo iniziato a espandersi oltre Final Crisis, abbiamo riposizionato l'albo una volta ancora, e adesso si chiama DC Universe #0.

E dato che è diventato una sorta di trampolino di tutto il DC Universe nel 2008, abbiamo cercato di renderlo molto più accessibile a tutti i nostri fan e separandolo da Final Crisis e Countdown così che potesse reggersi in piedi da solo. Per cui, costerà 50 centesimi -- 24 pagine di Grant e Geoff, con disegni di un'ampia varietà di gente, inclusi Ivan Reis, Carlos Pacheco, Tony Daniel, George Perez e Aaron Lopresti.

D: Quindi è una sorta di rapida "calma prima della tempesta", una istantanea del DC Universe con indizi su dove le cose sono giunte prima che tutto vada in malora in Final Crisis?

DD: Assolutamente. E c'è uno speciale narratore coinvolto che non riveleremo fino all'uscita, ma è un qualcosa che pensiamo aiuterà a incrementare l'eccitazione per il DC Universe, e l'impressione che vogliamo dare di un balzo in avanti.

D: Geoff -- tocca a te -- come descriveresti questo albo?

Geoff Johns: Penso davvero che il numero #0 darà un forte segnale e indicherà la direzione in cui stiamo per portare il DC Universe. Per me, il numero #0 è la fase successiva, ed è davvero dannatamente ottimo.

Abbiamo lavorato molto duramente per progettarlo come un punto d'ingresso nel DC Universe per tutti. Anche offrendo complessità, storie e miriadi di personaggi, DC Universe #0 è davvero un punto d'ingresso per tutti quanti. Abbiamo provato a renderlo un luogo adatto per i lettori attuali e quelli più vecchi e per quelli che potrebbero non aver letto un fumetto da un po' o ai nuovi lettori del DC Universe -- l'albo è progettato come un trampolino per tutto quel che succederà. Darà un senso di dove che i personaggi stanno andando, di chi siano, e quali saranno le loro avventure. Ed è disegnato da alcuni tra i migliori della piazza.

Per me, il numero #0 ha significato porre una linea e dire, "Va bene, muoviamoci a partire da qui".

E devo aggiungere che è davvero bello essere tornato così nell'occhio del ciclone. Grant e io ne siamo usciti per un po', ed è stato eccitante tornare al centro. 52 è stato scollegata dalle altre cose, e dopo, abbiamo preso una pausa di un anno da questo genere di cose, abbiamo fatto le nostre serie, ma ora è il momento di tornare nella mischia -- al centro di tutto, di nuovo.

D: Dan, giusto per chiarire un'ultimo punto, nel vederlo come un ponte, lo è più che letteralmente, con una tematica che tratta degli eventi tra la fine del numero #1 di Countdown e l'inizio del numero #1 di Final Crisis, giusto?

DD: Giusto. Ma, di nuovo, è un po' più di questo -- dato che dispone eventi non legati a Final Crisis, e dà un'idea del tono del DC Universe nel 2008, e stabilirà delle trame chiave per diversi nuovi grandi personaggi.

D: Parliamo del disegno più grande -- hai accennato che ci saranno un limitato numero di altri numeri collegati... ma puoi farci un quadro del piano editoriale del DCU per quest'anno?

DD: Certo -- avrete la saga di Final Crisis, avrete "Batman: R.I.P." su Batman, insieme a un'altra grande e separata trama su Detective. Ci sarà un'altra grande trama in via di costruzione riguardo l'immagine di Brainiac che abbiamo fatto mostrato in giro, che si inserirà nelle storie di Superman e che porterà a un importante svolta nella vita di Superman prima che l'anno sia finito. C'è in vista anche una grande trama epica per Wonder Woman scritta da Gail [Simone, NdT] per quest'estate -- insieme a due miniserie, Rann-Thanagar: Holy War e Reign in Hell, e ovviamente Trinity.

Per come l'abbiamo ideato, tutti i nostri personaggi chiave sono coinvolti in grandi trama sulle loro serie, e per quanto riguarda il quadro generale, abbiamo creato Final Crisis e le miniserie. Non vogliamo che qualcosa vada perduta nel marasma, così ogni vicenda sarà auto-consistente, e sembrerà la più importante e la più grande che abbiamo.

Il DCU è tornato alla grande.

D: E che mi dici riguardo il materiale collegato a Final Crisis a cui hai accennato quando abbiamo parlato alla fine dello scorso anno?

DD: Due altre miniserie -- che non sono Holy War e Reign in Hell. Le annunceremo fra non molto -- sono due mini che iniziano entrambe ad Agosto, e poi, abbiamo una pausa per Final Crisis di un mese a Settembre, dove avremo da due a quattro speciale legati alla storia di Final Crisis, e quindi Final Crisis giungerà a conclusione alla fine dell'anno.

Nota: DiDio ha anche annunciato Family Dynamic, un nuovo progetto scritto da J. Torres.
Fonte: Newsarama

martedì 5 febbraio 2008

Tony Bedard nuovo scrittore di Birds of Prey

Sean McKeever, attuale scrittore di Birds of Prey, ha annunciato domenica sera sul suo blog che il suo incarico sulla serie DC dedicata alle super-eroine durerà solo cinque numeri, e finirà col numero #117 di Aprile. La fiamma delle speculazioni è divampata breve e luminosa, e abbiamo scoperto che Tony Bedard, che in precedenza aveva scritto i numeri #109-112, tornerà sulla serie con il numero #118 di Maggio (un'immagine a destra) come scrittore regolare di Birds of Prey.

Abbiamo parlato con Bedard del suo ritorno alla serie, e dei suoi piani.

Domanda: Tony - hai fatto una storyline di riempimento su Birds of Prey, e ora, sei tornato in pianta stabile. Quanto sei arrivato a questo ritorno?

Tony Bedard: Probabilmente nasce dall fill-in su BoP che ho fatto per Mike Carlin e che è diventato Birds of Prey #110. Venne piuttosto bene, così mi passò la mini di Black Canary e (grazie al grandioso Paulo Siquiera) anche quella venne graziosa. Ho anche saputo che Gail Simone ha apprezzato il mio approccio a Dinah e Sin, che mi ha allo stesso tempo messo soggezione e gratificato. Tra l'altro, ammiro tantissimo il lavoro fatto da Gail su Birds of Prey, specialmente dopo che il grande Chuck Dixon aveva dato un suo taglio alla serie. A ogni modo, quando Carlin vide che che aveva qualche numero di BoP da riempire prima che Sean potesse salire a bordo, me li passò, e usammo il fill-in già fatto per uno di loro. Il risultato fu quattro numeri auto conclusivi che, devo dire, superarono le nostre aspettative. Sono alcuni degli albi che preferisco su cui ho lavorato, ciascuno con un riflettore puntato su un differente membro del gruppo. Ho anche scoperto che lavorare con questi personaggi mi veniva spontaneo -- sono così ben definiti e ancora capaci di improvvisazioni infinite. Così dopo quei quattro numeri, penso che Carlin deve avermi messo nella lista dei papabili quando divenne chiaro che Sean non poteva continuare la serie.

D: Da un punto di vista professionale, qual è per te il fascino della serie? Cosa la rende tale da non potere o non aver potuto dire di no?

TB: Ci sono diverse cose di Birds of Prey che la rendono affascinante. Per prima cosa, mi piace scrivere personaggi femminili. Non mi soffermo particolarmente sulla loro sesso, cerco di rappresentarle astute e capaci, ma penso che con questi personaggi puoi esprimere una serie di emozioni che è davvero appagante. Inoltre, questi personaggi sono molto ben miscelati. Birds of Prey poteva facilmente diventare una serie dove a casaccio, inutilizzate eroine vengono messe assieme, ma un grande bilanciamento lo si è ottenuto mettendo assieme Oracle, Huntress e Black Canary che fanno BoP migliore della somma delle parti. In particolar modo, Barbara Gordono è emersa come uno dei migliori personaggi dei fumetti, ecco. Funziona molto meglio come Oracle che come Batgirl (non offendetevi, fan di batgirl). Ha affrontato la sua più grande tragedia e l'ha usata per scoprire la sua più grande forza. Questo mi colpisce davvero. E lei sta provando a far sì che altri personaggi superino i loro limiti, specialmente quando quei limiti non sono così ovvi. Dinah, Helena e le altre sono persone migliori per aver lavorato con Babs. Sono state le grandi run di Dixon e Gail a porre l'asta così in alto. E' una sfida stare al loro livello, e io amo le sfide. Infine, la serie è ha un po' di quel Chi è Chi che piace tanto agli appassionati. Il cast cambia sempre e non sai mai chi andrà in missione.

D: Passando ai personaggi, quali sono maggiormente gli elementi "fissi" della serie, e chi è flessibile? Cioè, cosa ci deve essere, dal tuo punto di vista, per essere una storia da BoP, e cosa può cambiare ed entrare e uscire, a seconda della storia?

TB: Beh, di certo deve esserci Barbara Gordon. Non solo è il loro centro nervoso, ma è il loro cuore. Penso anche che gli operativi che recluta dovrebbero essere in qualche modo problematici. Gail aveva Huntress nella prima parte della sua run: le non solo svolgono missioni e salvano il mondo. L'intera operazione è anche una sorta di riabilitazione per super-eroine. Black Canary è una di quelle che ha superato il programma, essendo stata smantellata e rimessa assieme più grande che mai nel corso della run di Gail, e ora è via a fare di Green Arrow/Black Canary una grande lettura.

Huntress era un personaggio ossessivo, rabbioso, borderline, e lo è ancora, un po'. Ma penso che essere una "Bird" l'ha aiutata a capirsi e ad aver fiducia nei suoi mezzi. Lady Blackhawk è un pesce fuor d'acqua e sprezzante, Manhunter è pericolosa e un po' troppo propensa a varcare la linea, Misfit è una rompiscatole con una tragica infanzia... hanno tutte bisogno di trovare loro stesse e questo è il miglior posto per loro. Penso anche ci sia bisogno di mostrare che a dispetto dell'essere limitata nei movimenti dal suo handicap, Babs è diventata ultra-brava. Lei è stata, dopotutto, un formidabile avversario come Batman nei suoi giorni migliori. E molto più del suo mentore, Babs dà il meglio di sè, ma fa crescere chi le sta intorno. Assomiglia a Buddha, è una Bodhisattva... capisci che intendo?

D: Ha scelto di "stare dietro le quinte" per così dire e aiutare le altre quando può farlo...

TB: Esatto.

D: Quindi cosa pensi di fare una volta riprese le redini a Maggio?

TB: La run di Sena ha introdotto la capitale high tech del DCU, Platinum Flats. E' una sorta di Silicon Valley, e Sean si è imbarcato in un mistero che coinvolge il sotterraneo impero del crimine organizzato dietro questa Mecca della tecnologia. La mia run espanderà questa nuova proprietà immobiliare del DCU, e la mia speranza è che diventi un luogo vibrante e importante come Bludhaven lo era in Nightwing. Abbiamo alcuni nuovi cattivi in arrivo davvero forti, un nuovo personaggio o due al servizio di Oracle, e il ritorno di un avversario dalla run di Gail che minaccerà di distruggere tutto proprio quando le Birds iniziano la fase successiva della loro carriera di lotta al crimine. In sostanza, una serie di belle novità e nuove località, ma con l'obiettivo sempre puntato sui nostri personaggi centrali, le loro gioie, le divertenti interazioni e alcuni shockanti eventi lungo la strada.

D: Per finire, giusto per capire meglio - è un impegno regolare, giusto? Sei a bordo finché non ti cacciano?

TB: Già, è regolare, continuato e dovranno davvero cacciarmi perché so riconoscere un grande lavoro quando lo vedo, e questa serie ha tutto ciò che puoi voler chiedere. Lo so, ho grandi predecessori, incluso Sean McKeever (è uno dei miei scrittori preferiti al momento, e mi sto godendo davvero i suoi Teen Titans), ma sto procedendo con estremo rispetto di ciò che lui, Gail e Chuck hanno fatto su BoP, e racconterò storie che contribuiranno a questa tradizione, ricordando a tutti che l'amicizia e l'intelligenza sono le più grandi armi nella lotta per la giustizia. Sarà uno spasso.
fonte: Newsarama

Un primo disegno di Bagley per la DC

La DC Comics ha reso pubblico un primo sketch fatto da Mark Bagley, da poco in esclusiva per l'editore.

Presto un annuncio ufficiale sul progetto a cui Bagley sta lavorando, come accennato da lui stesso il mese scorso:

"...il mio vecchio amico Kurt Busiek e io lavoriamo di nuovo assieme a quello che sembra un progetto davvero grandioso. Sono anche contento che sarà Art Thilbert a inchiostrarmi. Ha fatto un ottimo lavoro quando collaboravamo assieme su Ultimate Spider-Man. Vengo da un incontro di tre giorni con Dan DiDio, Mike Carlin, Liz Gehrlien, Kurt e Ian Sattler. E' stato grande - sono un magnifico gruppo con una vera passione per quel che fanno."

Clicca sull'immagine sotto per una versione più grande.

- fonte: Newsarama

lunedì 4 febbraio 2008

Addio a Y: Intervista a Brian K. Vaughan [Parte 1 di 2]

Attenzione: In questa intervista si discute della morte di un personaggio principale negli ultimi numeri della serie. Se siete in attesa dei volumi, potreste voler aspettare prima di andare oltre con la lettura.

L'intervista è stata eseguita da Zach Smith di Newsarama.

Domanda: Brian, ho conosciuto diverse donne che hanno cominciato a leggere fumetti grazie a Y. Data la premessa della serie, forse non è così inaspettato che possa aver acquisito un largo bacino di lettrici, ma l'avevi preventivato?

Brian K. Vaughan: In effetti sì, e penso che sia interamente merito di Pia Guerra. Non perché è una donna, ma perché è un'artista di incredibile talento che disegna cose in cui tutti possono ritrovarsi, e ha un modo di raccontare che è assolutamente accessibile a tutti, anche se il solo fumetto che abbiano mai letto sono le strisce domenicali.

L'ho ripetuto un milione di volte, ma io penso che l'idea che le lettrici donne richiedano certi elementi narratici per apprezzare un fumetto sia una cazzata. Ho sempre sentito dire "Oh, hai bisogno di un 60% di atmosfera e una forte protagonista femminile e blah blah blah." Che cazzo è una "donna forte", poi? A cosa si contrappone?

Penso sia stupido presumere che solo perché non hai un pene automaticamente non ti piacerà l'azione estrema o il sesso disegnato o l'horror truculento, tutte cose che Pia apprezza e in cui eccelle ai disegni. Per la maggior parte, le donne amano le stesse identiche cose degli uomini - grandi storie che sono raccontate attraverso affascinanti personaggi.

Ma dato che così tante lettrici sono nuove per questo medium e non hanno la stessa stretta relazione con i personaggi maschili come me che sono cresciuto amandoli e ho continuato a tollerare tutta una serie di abusi fatti, le sole cose che le donne tendono per lo più a non amare sono una sceneggiatura contorta, dei disegni confusi e dei testi scadenti.

Come tutti gli esseri umani, penso anche che odino essere assecondate, che è il perché nove volte su dieci, ho dato alle mie ragazze Preacher prima di dar loro qualche fumetto preconfezionato "per ragazze". Sul serio, c'è una donna che non ami Preacher?

Quindi sì, l'ho pensato per tutto il tempo in cui Pia e io parlavamo della storia che volevamo raccontare nel modo in cui volevamo farlo, che la serie si potesse sviluppare come una malattia venerea attraverso i rapporti, per rubare una frase a Neil Gaiman per la millesima volta.

D: Quali donne nella tua vita hanno avuto una maggiore influenza sulle donne dentro Y? Hai mai modellato scene o personaggi partendo da esse?

BKV: Nessun'altra donna che non abbia lavorato sulla serie, no. Se posso usare la mia immaginazione per scrivere in modo convincente di leoni parlaniti e alberi parlanti, spero di essere in grado di scrivere esseri umani senza suggerimenti o indicazioni, a dispetto del loro sesso.

D: Dunque, Brian, hai ben chiarito che preferisci che il tuo lavoro parli per sé. Detto questo, c'è molta gente che mi ha chiesto di domandarti questa cosa: Perché hai deciso di uccidere 355?

BKV: Non sono davvero sicuro di come rispondere, se non dicendo che è quello che la storia richiedeva. Ti dirò che è stata la volta in cui Pia ha desiderato fortemente una sospensione dell'esecuzione, ma alla fine, ha davvero messo l'anima nella scena finale di 355, il che è il motivo per cui è quasi del tutto senza parole. I suoi disegni hanno detto tutto.

D: Parlando dei disegni di Pia, quando ho parlato con lei, ha citato la storyline "Safeword" come quella che le è risultata più divertente da illustrare. Quella è di certo una delle storie più sperimentali della serie, ma anche quella che rappresenta il nocciolo emotivo della serie. Hai detto che è stata una storia nata spontaneamente da delle discussioni con Pia, ma sembra una storia fondamntale per la saga - in particolar modo negli ultimi numeri, dove riflette i rapporti di Yorick con 355 e Alter. Ti senti soddisfatto da "Safeword" e ha influenzato il modo in cui ti sei avvicinato alla storia?

BKV: Penso che a quel punto conoscevo Yorick così bene che ho iniziato a dare per scontato che l'altra gente, gli altri personaggi della serie, non fossero consapevoli di cosa lo spingesse quanto lui. Non penso che tutti i personaggi abbiano bisogno di essere messi totalmente a nudo emotivamente dato che i segreti hanno un loro potere, ma quella storyline - nata da un brillante suggerimento di Pia - sembrò essere ciò che di cui diversi tra noi avessimo bisogno per iniziare a capire Yorick, anche se non ci è sempre piaciuto.

D: Un personaggio di cui non abbiamo avuto la possibilità di parlare l'ultima volta era la Dottoressa Mann. E' di certo uno dei personaggi più sfaccettati della serie, una combinazione di brillante scienziata e di donna che costantemente sfida le aspettative del lettore. E naturalmente, è una delle poche ad avere un finale felice. Quali sono stati i cambiamenti nel modellare la storia del personaggio, e ti sei ispirato a qualcuno che conosci nella vita reale?

BKV: Credo che tutti i personaggi presenti in Y contengono caratteristiche rubate da vari amici e familiari, ma la Dottoressa Mann è stata di certo la più difficile da scrivere, perché ha così poco in comune con chiunque io abbia mai incontrato, e ancor meno con me.

Quando hai a malapena una cultura da studente di scuola di cinema, non è sempre l'idea migliore mettersi a scrivere della più intelligente bioingegnere del pianeta, ma mi sono davvero divertito ad avere un personaggio lungo tutta l'avventura che fosse costantemente annoiata dal protagonista.

Ora che ci penso, la maggior parte dei supereroi probabilmente avrebbe dei benefici dall'avere un aiutante che li odi profondamente...

D: Per quanto riguarda la saga della Dottoressa Mann... la (possibile) spiegazione di quel che ha causato la piaga in "Kimono Dragons" è... beh, anche Yorick ne è sembrato deluso. In effetti ho trovato la (probabilmente falsa) spiegazione di Alter che coinvolge 355 più interessante, dato che pone 355 sotto una luce ben più tragica e dà una spiegazione migliore sul perché il Membro del Congresso Brown si alleerebbe con Alter.

Alcune domande su questo - consideri la spiegazione della Dottoressa Matsumori la ragione ultima della piaga? e altrimenti, è una di quelle situazioni un cui non è importante per la storia il perché sia occorsa la piaga ma cosa ha causato? Di tutte le possibili spiegazioni, qual è la tua favorita?

BKV: Abbiamo promesso di rivelare la vera spiegazione di ciò che ha causato la morte di tutti gli uomini, ma non abbiamo mai promesso di dirvi quando l'avremmo rivelato. Potrebbe essere stata la teoria di Matsumori, potrebbe essere stata quella di Alter, e potrebbe essere stata nascosta in una singola vignetta da qualche parte nei nostri primi venti numeri che solo uno o due lettori hanno notato.

Tutto ciò che dirò è che la vera ragione dietro la Piaga è di certo rivelata nei primi cinquantanove numeri. Ho sempre avuto una mia risposta, ma per quanto i lettori potrebbero pensare di volerlo sapere, non è mai stato questo di cui la serie parlava, quindi la loro interpretazione è probabilmente tanto interessante quanto la mia idea.

D: La spiegazione della piaga combacia con una delle scelte stilistiche della serie - il costante ribaltamento delle cose. In questo caso, si inizia la serie aspettandosi questa grande rivelazione sulla piaga, ma proseguendo, la causa diviene meno importante del seguire i personaggi lungo il loro viaggio.

Hai costantemente ribaltato le aspettative dei lettori riguardo la trama e i caratteri da pagina a pagina, o anche da vignetta a vignetta, inclusi gli ultimi numeri, dove molti sottotrame finiscono in modo molto differente da quanto anticipato. Da un certo punto di vista, la narrazione della serie costituisce un lungo gioco di prestigio. Sei d'accordo o meno con quest'affermazione, e se sei d'accordo, è stato intenzionale da parte tua?

BKV: Beh, i ribaltamenti sono una parte importante di ogni racconto drammatico, ma svoltare tanto per svoltare l'ho sempre trovato un po' vuoto. Sorprendere la gente è relativamente facile, ma io penso che le buone storie hanno la responsabilità di fare molto meglio di questo.

Quindi sì, la gente che sperava per un grandioso colpo di teatro alla Shyamalan con il nostro numero finale avranno una buon motivo per essere delusioni.

O FORSE NO...?

D: [risate] Mi piacerebbe capire meglio come vedi il rapporto tra Yorick e Beth, che è uno degli elementi portanti della serie. Da una parte, c'è questa dolce, romantica relazione da anima gemella in cui lui è disposto a viaggiare per il mondo per ricongiungersi alla sua ragazza, ma dall'altra Yorick ha chiaramente idealizzato il loro legame, e mette sé stesso e il futuro del pianeta in pericolo per fare questo viaggio. Alla luce degli eventi degli ultimi numeri della serie, mi chiedo se consideri quest'opprimente bisogno di Beth da parte di Yorick come una cosa positiva alla lunga.

BKV: Di nuovo, questo sarà affrontato nell'ultimo numero, ma certamente, per quanto svegli e di mondo si possa essere, un po' tutti si è sciocchi abbastanza da credere che la prima volta che ti innamori potrebbe essere l'ultima. Semplicemente non puoi immaginarne la fine e con tutto ciò quasi sempre accade. Probabilmente niente di meno della morte di un figlio farà mai male quanto il primo cuore spezzato, ma questo è il prezzo da pagare per diventare un membro maturo della razza umana.
- Continua-

sabato 2 febbraio 2008

Jerry Ordway parla di Brave and the Bold

A partire dal numero #11 in uscita a Marzo, la serie Brave and the Bold della DC avrà un nuovo disegnatore dalla stile classico.

Jerry Ordway è stato scelto per prendere posto alle matite della serie dopo la partenza del precedente disegnatore George Perez, che è stato messo al lavoro su un altro progetto DC non ancora annunciato. Secondo lo stesso Ordway, sarà a bordo come disegnatore almeno fino a Brave and the Bold #13.

Il cambio da Perez a Ordway ha un senso per la maggior parte degli appassionati di fumetti. Dopo tutto, all'opera su una delle serie più famose disegnate da Perez, Crisis on Infinite Earths del 1985, c'era proprio Ordway con le sue chine. Da allora, Ordway si è fatto un nome non solo come disegnatore e inchiostratore, ma anche come scrittore, essendo uno degli scrittori dietro la Morte di Superman.

Abbiamo chiesto a Ordway del suo nuovo impegno su Brave and the Bold per poi passare a una discussione sui cambiamenti dell'industria dei comics durante la sua lunga carriera (intervista eseguita da Vaneta Rogers per Newsarama).

Domanda: Jerry, come sei arrivato a disegnare Brave and the Bold per una manciata di numeri?

Jerry Ordway: Il supervisore, Joey Cavalieri mi ha chiamato e chiesto se potessi disegnare un paio di numeri, e la mia agenda era vuota! Semplice.

D: Qualche idea su che cosa sia impegnato George Perez da costringerlo a lasciare la serie un paio di numeri prima di quanto da lui programmato?

JO: No, non ho idea di cosa George abbia nel piatto. So che voleva terminare la sua storyline, ma sono comunque felice di aver avuto l'incarico.

D: Che ne pensi di questa versione di Brave and the Bold?

JO: Penso che Mark Waid abbia fatto un buon lavoro nel catturare l'essenza originale di Brave and the Bold, prima che fosse solo una serie di team-up di Batman, e ha aggiunto un particolare più moderno, la storyline a lunga gittata, per dare ai singoli team-up un filo narrativo comune. I primi sei numeri raccolgono 6 storie singole che si combinano in un'unica grande storia.

D: Hai cominciato a lavorare ai numeri che devi fare? A che punto sei?

JO: Sono giunto al numero #12, e come ho detto, le trame dei numeri #7-11 si riuniscono per un gran finale nel numero #12. coinvolgendo un nuovo cattivo, Megistus.

D: Cosa puoi dirci della storia del numero #11?

JO: Nel numero #11, ho disegnato alcune versioni burlesche del Daily Planet con Steve Lombard, gli appassionati più grandicelli ricorderanno come il Mr. Mxyzptlk del mondo di Ultraman, che sono davvero divertenti.

D: Com'è disegnare Ultraman e Superman che collaborano?

JO: E' sempre divertente disegnare Superman, e Ultraman è in pratica un clone di Superman! Ricordo di aver inchiostrato alcune pagine con Ultraman nei primi anni ottanta all'interno di un crossover tra l'All-Star Squadron e la Justice League. Il suo costume è cambiato, però, negli anni ottanta erano tutti affascinati dalle grandi spalle. Ultraman ora ha un aspetto più morbido.

D: Ci puoi dire di qualche personaggio che comparirà?

JO: I Challengers of the Unknown avranno un grande ruolo nei numeri #11 e #12, come anche Metamorpho. Green Lantern sarà ospite nel numero #12 insieme a un gruppo di altri personaggi.

D: Il tuo stile sembra perfetto per questo fumetto. Sei d'accordo? Cos'è che ti rende adatto per questa serie?

JO: Beh, sono adatto a una serie come questa perché sono stato coinvolto così tanto nella continuity DC negli ultimi 26 anni, e probabilmente ho disegnato la maggior parte del DCU in questo periodo. Ho anche disegnato secondo uno stile classico, e Waid scrive anch'egli allo stesso modo. Mark ha la capacità di prendere delle idee che sembrano così dannatamente immense e farle funzionare. Non mi sono mai trovato a mio agio nello scrivere storie su scala cosmica, ma è divertente disegnarle e lasciare che qualcun altro si preoccupi dell'aspetto scientifico.

D: Come descriveresti il tuo stile attuale? Si è evoluto ed è cambiato nel tempo? O cerchi di mantenere lo stesso stile e padroneggiarlo?

JO: Non ho mai davvero voluto disegnare in modo innovativo e stilizzato. Ho sempre voluto disegnare nel solco degli artisti che crescendo ho amato, come John Buscema, Wally Wood, Alex Raymond e, beh, ho reso l'idea. E' l'ABC del Supereroe, uno stile di disegno improntato all'eroismo, dove modelli le regole del realismo solo per ottenere una pose più emozionante, o un eroe o un'eroina più attraente. Spero bene che i cambiamenti nel mio lavoro nel corso degli anni possano essere attribuiti al mio miglioramento nel disegnare.

D: Dato che stiamo parlando di cambiamenti nel corso degli anni, è difficile trattenermi dal chiederti --quale consideri il più grande cambiamento nei comics da quando hai iniziato a lavorare? Pensi che sia in bene o in male?

JO: Ci sono stati molti cambiamenti tecnici, come l'aver spostato molta della produzione ai computer, che hanno reso molto efficiente quella parte di lavoro, ma a un costo terribile, io penso, cioè la perdita per gli artigiani delle loro possibilità di sostentamento. Rispetto moltissimo chi lettera a mano, e mi rende molto triste che gente con del talento come John Costanza, Todd Klein, Janice Chiang, John Workman e altri abbiano dovuto passare al digitale o spostarsi verso un altro tipo di disegno per guadagnarsi da vivere. Capisco i vantaggi del lettering dei fumetti al computer, dal punto di vista di un'azienda, ma in tutta onesta, le tavole non hanno più quel "quid" in più, senza le didascalie e i dialoghi letterati a mano come in origine.

Penso che ci sia stato una simile contropartita col passaggio dai 64 colori alle milioni di variazioni, permesse dal computer. I fumetti per la maggior parte hanno perso chiarezza nella colorazione. Ci sono molti coloristi di talento attualmente, non c'è dubbio, ma lo stile della colorazione si è evoluto nel coprire tutto con migliaia di effetti che sopraffanno il tratto. Quando funziona, funziona davvero, ma quando non funziona, è un miscuglio confuso. Alcuni si limitano, e non usano milioni di colori in ogni pagina, ma altri lavorano meglio con delle limitazioni imposte. Ho spesso stabilito la colorazione di base per le mie copertine di Superman, ma le più efficaci sono spesso state quelle più semplici.

Anche lo scrivere fumetti è cambiato, o si è evoluto, negli anni. Ho lavorato nell'ambiente. Il cambiamento più drastico è il ritmo delle storie stesse. Le idee sono spesso allungate per 6 numeri con un bel po' di spazio per eccentrici sviluppi dei personaggi. E nondimeno, negli anni quaranta e cinquanta, storie complete venivano fatte in sei pagine. A ogni modo, le cose oggi non sono né migliori né peggiori, solo diverse.

Mi piace la tecnologia, ma più divento vecchio, più difficile è tenere il passo con la novità. Mi vanno bene i miei CD e non ho bisogno di un lettore MP3, ma adoro la mia TV ad alta definizione, sai?

D: E per quanto riguarda i personaggi stessi? Alcuni personaggi dei fumetti cambiano per rispecchiare il loro tempo, ma la maggior parte dei personaggi DC Comics sono così iconici da resistere agli effetti del tempo?

JO: I personaggi evolvono nel tempo per rispecchiare l'era in cui sono prodotti, in realtà. Superman oggi non è lo stesso Superman che era pubblicato nel 1990. Evolvere o sparire è normale. Guarda ai grandi personaggi di finzione del passato, che non hanno avuto una pubblicazione continua tale da colmare la distanza -- Doc Savage, The Shadow, Lone Ranger -- tutti splendidi concetti, ma tutti bloccati nell'epoca in cui sono stati pubblicati in modo continuo. Così, sebbene non mi piaccia la mancanza di puro e disinteressato eroismo nel fumetto supereroistico di oggi, capisco che essi riflettono un mondo diverso da quello della mia infanzia.

Superman e Batman sono dei personaggi decisamente più senza tempo, e icone che sembra difficile far crollare. La maggior parte di noi ha i propri personaggi preferiti e li ricorda nel contesto in cui li ha scoperti la prima volta. Grazie all'amore che ha per la DC degli anni sessanta, Waid ha escogitato un valido modo per utilizzare i Challengers of the Unknown, che è divertente. Quel concetto, come i Blackhawk e Metamorpho, hanno avuto difficoltà a mantenere le vendite nel recente passato a causa del loro appartenere a un tempo differente.

Mi auguro che il mercato dei comics possa sostenere molte nuove creazioni, comunque. E' bello vedere fumetti come Bone o Mouse Guard o Invincible avere successo. La mia generazione ha avuto i comics Marvel negli anni sessanta. La DC era una casa editrice vecchia per me, quando ero un bambino. Ora la Marvel è in quella stessa situazione. Ciascuna generazione dovrebbe avere nuove cose da amare, così come i più vecchi quel che c'è ancora in giro. I miei figli hanno i manga come loro ispirazione.

D: Dove vedremo altri tuoi lavori nei prossimi mesi?

JO: Beh, date uno sguardo ai numeri #11-13 di Brave and the Bold e dopo questi mi sto occupando di alcune cose per la JSA.

D: Sei anche nel numero #13? Di che parla?

JO: Il numero #13 di Brave and the Bold è una storia singola con Batman, e forse il Flash della Golden Age. Dovrebbe essere divertente!

D: Ultima domanda, perché qualcuno dovrebbe prendere i tuoi numeri di Brave and the Bold?

JO: Cosa? Non ho già convinto tutti quanti? I numeri #11-12 sono il finale della saga cominciata nei numeri #7-10, quindi vorrete leggere l'intera storia, giusto? Andate a comprarli -- ho dei figli da mantenere!
Fonte: Newsarama

giovedì 7 dicembre 2006

Stan Sakai parla di Usagi Yojimbo #100

La storia è come segue: Nei primi anni '80, a un giovane fumettista di nome Stan Sakai venne in mente di raccontare storie ispirate alla vita di un leggendario ronin giapponese con la spada, Miyamoto Musashi, attraverso un fumetto. Durante il periodo di preparazione della serie, Sakai illustrò, per gioco, l'immagine di un coniglio con le orecchie tenute assieme da un nastro per capelli da samurai.

Sakai si innamorò di questo design, e poco dopo in Albedo #2, pubblicò la sua prima storia di Miyamoto Usagi (Usagi è il termine giapponese per coniglio). Alcuni numeri dopo Usagi Yojimbo (Yojimbo è il termine giapponese per guardia del corpo) si spostò nell'antologico Critters della Fantagraphics, e poco dopo il debutto su Critters, Usagi Yojimbo divenne una serie regolare Fantagraphics, durata incredibilmente per 38 numeri e cinque speciali. Nel 1993, con le vendite dei fumetti in bianco e nero ai minimi storici e con la Fantagraphics decisa ad allontanarsi da titoli per tutte le età, Sakai passò al colore, pubblicando 16 numeri con i Mirage Studios, editori delle Teenage Mutant Ninja Turtles. Molti fan di Usagi hanno avuto il loro primo incontro con il coniglio ronin in una delle sue apparizioni come ospite sulla famosissima serie a cartoni delle Turtles.

Dopo 16 nummeri con la Mirage, l'editore (temporaneamente) fallì, e Sakai si cercò una nuova casa. Non ci mise molto. Usagi Yojimbo #1 della Dark Horse apparve nei negozi nella primavera del 1996. Originariamente programmata come una miniserie di tre numeri, la risposta dei fan fece in modo che presto ci fosse un quarto numero, e quindi si andò avanti. Dieci ani dopo, e 99 numeri dopo quel debutto alla Dark Horse, a Gennaio Usagi Yojimbo raggiungerà una meta che pochi fumetti indipendenti, e ancor meno serie con protagonisti antropomorfi, sognano di raggiungere.

In onore del 100esimo numero dell'Usagi Dark Horse, ecco dieci domande al creatore della serie Stan Sakai (intervista eseguita da Michael C. Lorah per Newsarama).

Domanda: Innanzitutto Stan, sebbene stiamo parlando del 100esimo numero Dark Horse, tu hai dato vita a circa 160 albi di Usagi, più storie brevi per innumerevoli antologie, e sei stato all'opera su questo per più di venti anni oramai. Ti saresti mai aspettato che Usagi avesse una tale capacità di resistenza? E quanto è gratificante per te ancora produrre storie a cui ovviamente tieni per tutti questi anni.

Stan Sakai: Quando Usagi è stato pubblicato per la prima volta 22 anni fa, ero solo concentrato a far uscire la storia seguente. E' stato non prima che Usagi ricevesse una propria serie regolare che ho pensato che Usagi avesse un vero futuro. E' davvero gratificante che Usagi sia ancora in giro, non solo negli Stati Uniti ma anche in non pochi altri paesi.

D: Hai iniziato volendo raccontare storie su Miyamoto Musashi. Miyamoto Usagi ha chiaramente trovato una propria strada, ma guardi ancora indietro a volte alla vita di Musashi per avere qualche ispirazione?

SS: Non ho mai voluto fare una biografia di Musashi, ma piuttosto usare la sua vita come ispirazione per le mie storie. A volte penso che Usagi dovrebbe essere più simile a Musashi, non come spadaccino ma piuttosto come artista e filosofo. Questi sono aspetti di Usagi che vorrei poter esplorare un po' meglio.

D: Come ha influenzato il raggiungimento del 100esimo numero la stesura della serie? I lettori hanno notato un rilevante ritorno del demone-spadaccino Jei e del suo attuale ospite Inazuma.

SS: La numerazione non ha influenzato le mie storie. Il ciclo Jei/Inazuma sarà il prossimo grande arco di storie. Era un qualcosa che avevo bisogno di portare a compimento, e l'avevo programmato in origine molto prima. Ci sono state solo un po' di altre storie che ho voluto fare prima.

D: Con quanto anticipo abbozzi queste saghe? Chiaramente, una storia come Grasscutter è stata fatta piuttosto in anticipo, e nel più recente dei volumi, Glimpses of Death, sembra evidente che stai muovendo i personaggi di supporto in una direzione ben precisa per qualcosa di più grande.

SS: Ho un'indicazione di massima per alcune storyline che non si risolveranno se non negli anni. Il Matrimonio di Lady Tomoe è una di queste. Ho delle grandi storie in programmazione; tuttavia, è lo scrivere le piccole storie tra le grandi che è la cosa più difficile.

D: Hai creato un cast di supporto davvero molto ricco - Kitsune, l'artista itinerante e borsaiola; Gen, l'apparentemente brusco cacciatore di taglie; l'Ispettore Ishida; Jotaro, il figlio di Usagi; Sanshobo il prete, e molti altri - ce n'è qualcuno che ami di più? Ti gratifica quando puoi mettere Usagi da parte per un numero e un altro membro del cast porta avanti la storia senza che qualcuno si accorga della mancanza del protagonista della serie?

SS: Gen è uno dei più vecchi, e uno dei miei personaggi di supporto favoriti. Funziona bene messo a confronto con Usagi - sia fisicamente che caratterialmente. E' un rinoceronte, e mi piace usare la sua possanza in contrapposizione alla piccola taglia di Usagi. E' anche un po' più turbolento e cospiratore, quindi mi piace contrapporlo alla quieta integrità di Usagi. Molti dei personaggi di supporto hanno un loro fan club, quindi mi piace usarli in storie a solo per svilupparli maggiormente, e mostrare che hanno delle "vite" che non ruotano attorno a Usagi.

D: Il numero #100 presenta un enorme lista di autori ospiti - Sergio Aragones, Guy Davis, Mark Evanier, Rick Geary, Frank Miller, Jamie S. Rich, il tuo editore Mike Richardson, Scott Shaw (!), Jeff Smith e Andi Watson - ed è descritto come un "rimpatriata per celebrità". Chi haavuto l'idea di mettere assieme un numero così?

SS: Devo dare il merito al mio supervisore, Diana Schultz. E' stata un'idea tutta sua e ha contattato gli autori. Lavoriamo assieme da tanti anni quindi lei sa chi sono i miei fumettisti preferiti, e li ha coinvolti tutti. Abbiamo scoperto di avere una pagina in più, quindi anche Matt Wagner farà parte del gruppo. Non ho visto alcuna pagina finché gli autori non hanno finito, e ho dovuto fare solo poche sequenze di collegamento. Tutte le storie sono straordinarie. Sono veramente contento di come sia venuto fuori.

D: In mezzo a questa "rimpatriata", i lettori avranno modo di vedere sviluppi alla trama di Usagi, o questo numero è fondamentalmente una celebrazione della capacità di resistere di Usagi (e tua)?

SS: E' fondamentalmente una festicciola. Conosco questa gente piuttosto bene, specialmente Sergio. Lui ha raccontato un po' del nostro percorso assieme. Guy Davis ha una divertente sequenza onirica, e Jeff Smith parla di un "incidente" durante il nostro Trilogy 2 Tour.

D: Hai in almeno una occasione, con Space Usagi, fatto qualcosa di completamente differente dal tuo normale impegno con Usagi Yojimbo. Hai altre storie che vuoi ancora raccontare? C'è qualche possibilità che Nilson Groundthumper veda nuovamente la luce del giorno?

SS: Ci sono alcuni progetti che sono in attesa di fare: una miniserie conclusiva di Space Usagi, qualche altro Nilson Groundthumpers, e una miniserie sulla Guerra dei Mondi. Ma mi piace davvero lavorare a Usagi, ed è difficile metterlo da parte, anche solo per un po'.

D: Dopo due decadi a raccontare le storie del coniglio ronin, cosa ti spinge a continuare a sederti al tavolo da disegno e trovare nuovi posti in cui far gironzolare Usagi?

SS: Lavorare su Usagi è come lavorare con l'Idra - per ogni storia che completo, spuntano idee per altre due storie. La mia più grande fonte d'ispirazione, comunque, è il mio supervisore Diana. Quando lei mi dice che si aspetta una storia pronta per il primo del mese, farai meglio a sperare che l'abbia tra le mani per il primo del mese.

D: Ti va di offrirci qualche anticipazione su cosa ci aspetta dopo il numero #100?

SS: Porterò a termine una storia che ho iniziato in Usagi Yojimbo #95. Un assassino è all'inseguimento di Usagi. Rintraccerà il nostro eroe mentre è ancora debole dopo essere stato avvelenato da una freccia ninja. Più avanti, Jei, il lanciere demoniaco, è uno dei miei cattivi preferiti ed esplorerò le sue origini.
Fonte: Newsarama

mercoledì 6 dicembre 2006

Segnalazioni IDW - Marzo 2007

Sono state rese note le novità in uscita per la IDW Publishing a Marzo del 2007.
Ecco un estratto delle proposte più interessanti.

WORMWOOD, VOL. 1 TPB
Ben Templesmith.

Ben Templesmith ha creato una nuova serie divertente e terrorizzante. Delle cose si stanno risvegliando in città. Cose che hanno la nefasta abitudine di lasciare corpi mutilati al loro passaggio e tutta questa puzza di demoni e dei oscuri non è una buona cosa. Dovendo un favore al suo pigro amico poliziotto fantasma Trotsky, Wormwood, il gentiluomo cadavere e il suo eccentrico entourage decidono d'investigare sul caso (o almeno si spera non troppi pasticci). Questo volume raccoglie la prima miniserie originale, e in più cover, sketch, pin-up e altri scarabocchi di Templesmith.

152 pagine, $19.99.

THE TRANSFORMERS: WAR WITHIN, VOL. 1 TPB

Prima di Stormbringer, prima delle Beast Wars, prima anche di Generation One, c'è stata... The War Within [Il Conflitto Interiore]. Quattro milioni di anni prima che i Transformers giungano sulla terra, una guerra civile scuote il loro pianeta madre Cybertron, e Optimus Prime affronta il suo primo -- e più grande -- cambiamento. Ma prima prima di potersi occupare dei Decepticons, il nuovo leader degli Autobot deve guardarsi dentro... e decidere se Cybertron merita proprio di salvarsi! Se pensate di conoscere i Transformers... ricredetevi! La IDW è orgogliosa di presentare una nuova raccolta del racconto esaurito da tempo sul passato dei Transformers.

168 pagine, $19.99.

STAR TREK: THE NEXT GENERATION: THE SPACE BETWEEN #3
David Tischman; Casey Malone; cover di Jeremy Geddes.

Nella terza parte del rilancio IDW di Star Trek: The Next Generation, l'Enterprise è sotto scacco in un settore dello spazio sconosciuto. Gli scudi sono abbassati, le armi inutilizzabili, e il personale di comando ferito. Gli assalitori restano sconosciuti, con il loro vascello configurato con tecnologia della Flotta Stellare, romulana e borg. Il capitano Jean-Luc Picard e il suo equipaggio lottano per trovare delle soluzioni -- prima che siano tutti distrutti dall'arma definitiva.

32 pagine, $3.99.

FALLEN ANGEL #14
Peter David; J.K. Woodward; cover di J.K. Woodward.

Un anziano uomo si rende conto che strani e bizzarri sogni lo conducono a Bete Noire... sogni di sé stesso giovane e con strani poteri, in soccorso di gente disperatamente bisognosa d'aiuto. E' solo immaginazione? O ricorda una vita che una volta era la sua e adesso è dimenticata? Solo Fallen Angel potrebbe possedere la chiave di tutto.

32 pagine, $3.99.

CSI: DYING IN THE GUTTERS TPB
Steven Grant; Stephen Mooney.

Il volume raccoglie la miniserie di CSI ambientata nel mondo dei comics! Grissom e il suo team della CSI giungono a una convention del fumetto di Las Vegas finita in tragedia -- con la morte del gossipparo online Rich Johnston. I sospetti sono tanti -- tra loro il Direttore Generale della Marvel Comics Joe Quesada, Ed Brubaker, Stan Lee, Marc Silvestri, Robert Kirkman, Peter David, Greg Rucka e molti altri personaggi famosi del mondo dei fumetti americani! Riuscirà il gruppo della CSI a risolvere il fumettoso crimine?

120 pagine, $19.99.

THE COMPLETE MIKE GRELL'S JON SABLE, FREELANCE, VOL. 6
Mike Grell.

Continua la riproposizione dell'intera saga del personaggio di Mike Greel, Jon Sable, Freelance. La nuova raccolta presenta i numeri #28-33 della serie di Grell, inclusa l'apparizione di Maltese Falcon, il viaggio di Sable in Nicaragua, e anche l'unico e solo Sergio Aragonés come artista ospite.

172 pagine, $19.99.